Il 20 dicembre è uscita la puntata pilota dell’All Bars Game, il nuovo format ideato, curato e presentato da Kid Kontrasto (Keso), anticipato da Shekkero già a inizio 2021 su The Dome. Il nuovo format ha ottenuto un rapido successo, venendo apprezzato tantissimo da pubblico e addetti ai lavori. Il fatto che nel logo dell’All Bars Game Keso abbia inserito lo pseudonimo che utilizza nei brani non è casuale, infatti in questi incontri il concetto di battle viene ampliato e abbraccia la stesura di rime preparate. I due sfidanti conoscono diversi giorni prima della sfida quale sarà il loro avversario, questo gli permette di preparare delle strofe trovare le barre più affilate del loro arsenale.
Un’ulteriore particolarità di questo format è che è composto da due strofe a testa di diversi minuti tutte a cappella, consentendo agli MC di spaziare e sperimentare ulteriormente, senza il vincolo del beat o della risposta dell’avversario. Il target dell’All Bars Game è rimettere al centro la capacità di fare il rap, ovvero saper creare delle barre, avere qualcosa da dire e riuscire ad esprimerlo col massimo dello stile. La catchphrase utilizzata da Keso è “non importa di dove siete e da dove venite, l’importante è che portate le barre più fighe“. Questa tipologia di battle, nuova in Italia, crea un collegamento fra il freestyle e i testi scritti che mancava nella penisola. Come i più esperti sapranno l’All Bars Game prende spunto dal format in lingua inglese King Of The Dot, molto popolare in Canada (dov’è nato) e negli Stati Uniti e che vanta battle con svariati milioni di visualizzazioni.
Senza dubbio l’idea di Keso può portare molto interesse all’intero circuito del freestyle e più in generale alla scena rap underground. Il modo in cui è stato realizzato, facendo attenzione alla cura a livello grafico, ai video e a ogni aspetto che possa rendere più professionalizzante il prodotto, ha incentivato la promozione dell’All Bars Game, favorendone la riuscita.
Perché è così figo?
In un articolo precedente, avevamo evidenziato come nelle battle italiane stesse mancando sempre di più l’idea di attaccare il rivale in maniera diretta. Spesso, si gioca sulla risposta dell’avversario per creare un doppio senso o un wordplay che possa impressionare il pubblico, per esibire quindi più una skill personale che un confronto con il rivale, che potrebbe essere chicchessia. Il format dell’All Bars Game, basandosi necessariamente meno sulla barra del rivale, concentra tutta la sua potenza su quello che si sa dell’avversario e sul dimostrare il perché io sono migliore di te. Questo modello risulta tendenzialmente più intrattenente per lo spettatore, che vede un confronto diretto fra due avversari – che non fanno rime per esibire skills tecniche o mentali – ma per superare e – termine forte – distruggere il proprio rivale. Le strofe preparate aiutano ovviamente gli mc, che non dipendono più così tanto da fattori esterni come avviene nel freestyle puro, dove lo status mentale/psicologico/di concentrazione del freestyler possono incidere sulla sua performance. Ovviamente, anche l’All Bars Game ha bisogno d’interpretazione, ma si avvicina più a quella di un live, che a quella di una battle di freestyle dove in giornate sfortunate può succedere che semplicemente non ti escano belle rime.
Un format aperto a tutti
La possibilità di spaziare senza limiti di tempi o quasi e di gestire come si voglia la costruzione della barra, permette agli mc di affinarla per renderla più incisiva, come nel “quando è che se la sente” di Dr. Jack a Debbit. Inoltre è un format che si può aprire anche a sfide su tematiche culturali, rendendo ancora più interessante il concept: l’esempio viene dal King of the Dot, dove sfide come quella fra Oxxxymiron (russo) e Dizaster (statunitense di origine araba) aprono a un confronto persino politico, oltre che di usi e costumi, fra i due paesi.
In generale, si può dire che sia proprio la totale assenza di vincoli l’ingrediente principale che ci fa godere al 100% lo spettacolo e che permette agli mc di divertirsi e farci divertire. Non ci sono ostacoli lungo il percorso dell’All Bars Game, solo discese e tante barre.