Debbit vs Tullo – Mic Tyson 2016

Quarti di finale della prima edizione del Mic Tyson, annus domini 2016. Si scontrano Debbit, uno dei favoriti per la vittoria, contro la sorpresa Tullo. Debbit aveva battuto con una prestazione monstre Feddini agli ottavi di finale, nonostante l’avversario si fosse rivelato un osso duro da superare. Tullo, che giocava in casa, aveva sconfitto con una buonissima performance Marsico. Non era la sfida più attesa dei quarti di finale e sicuramente in pochi avrebbero scommesso le loro fiches sul veneto. Debbit aveva già partecipato per 2 anni consecutivi a MTV Spit, era un dominatore nelle battle di freestyle romane e contava sulla prestigiosa vittoria recente del Tecniche Perfette Regionale. Il suo stile scenografico – super originale – si scontrava contro le abilità tecniche di Tullo, che non aveva ancora lasciato grossi segni nel mondo del freestyle e che vestiva i panni dell’outsider. In ogni caso, la tradizionale poca continuità di performance da parte di Debbit lasciava aperta la partita.

Quote: Debbit 1.50 – Tullo 3.80

Primo minuto

Parte Tullo, che prende subito benissimo il tempo sulla storica instrumental di I’ll Hurt You. Il suo minuto è puro flusso, poche punchline, ma bellissimo da ascoltare per come si riadatta alla base (tra l’altro in modo completamente diverso da come fanno sia Busta Rhymes sia Eminem). Durante la super prestazione del veneto, Debbit si esibisce in una performance da attore, cercando di riprodurre attraverso i gesti quello che Tullo esprime attraverso le rime. Intanto, dopo l’ottima partenza, il suo minuto continua a guadagnare dividendi. “Non so se batterti con l’ostilità oppure con la tecnica” è la giusta premessa per la velocizzazione del suo flusso, per un accenno di extra-beat molto preciso. Poi la punchline: “ha un sacco di flow, peccato che i suoi pezzi fanno schifo”. Cattivella e pesante. Anche la chiusura è ottima “mi fermo qui fratello perché ne hai già prese abbastanza”. Insomma un minutone contro il king dei minuti.

Tutti si chiedono, come risponderà Debbit? E in una delle sue tantissime genialate, il freestyler romano ci fa aspettare parecchio per saperlo, prendendosi i primi 10 secondi del beat per farci apprezzare la strumentale, per poi dire “provoco più hype col silenzio di te”. Prima bomba. Altra interpretazione del beat, ancora più originale di quella di Tullo: Debbit gioca tantissimo sulle pause, non ha l’ansia di riempire la strumentale con le sue parole, ma usa benissimo ogni barra in modo da creare un effetto fonico perfetto combinato con la musica. I movimenti e lo stile attoriale che mette in mostra rendono il tutto ancora più stratosferico. La rima finale che fa esplodere il tutto: “ti porta rap metrica, ti sfonda onda energetica, kamehameha”. Non sarebbe una barra così potente, se non fosse stata costruita attraverso un flow tanto originale e tanto esaltante. Anche qui chiusura molto bella con wordplay: “distrutto…(attesa)…non farmi diss, che ti ho detto tutto”. Miglior minuto della storia del freestyle italiano? Se non lo è, ci siamo tremendamente vicini.

4/4

L’argomento è: fai i complimenti all’avversario. Un topic che potrebbe essere carino, ma che in realtà mette in difficoltà i contendenti, perché in un’ottica da “nel freestyle i complimenti all’avversario non si possono fare”, i due si insultano ironicamente a mo di complimento. Sarebbe stato interessante, invece, se i due si fossero davvero fatti dei complimenti, ma c’era forse bisogno di pensare troppo fuori dagli schemi di quello che è il freestyle, cosa non facile da fare soprattutto all’interno di una battle così importante.

La strumentale è sempre la stessa del minuto. Parte Tullo e Debbit lo guarda costernato, perché effettivamente sarebbe dovuto partire il romano. Non una bella barra di Tullo, Debbit prova a rispondere usando lo stesso flow utilizzato nei 60sec, che risulta fin da subito molto meno efficace nei 4/4, a parte il fatto che non chiude la rima. La sfida si trascina un po’, forse leggermente meglio Tullo con qualche rima interessante come quella su Cyrano (anche se un po’ fuori contesto) o “sei il migliore pitch per la voce che abbia mai sentito”, ma nessuna che faccia esplodere il pubblico. Debbit sembra un leone in catene, ingabbiato in tempistiche (i 4/4) che gli stanno palesemente strette. Pubblico freddo durante tutti i due minuti, si aspettavano ben altro dopo le fiamme iniziali

Spareggio

Si va allo spareggio, si può dire giusto dopo i pessimi 4/4 di Debbit. Solo un minuto. Finalmente liberi, sul beat di Afu-ra Soundclash. Tullo molto infottato e con cattiveria (“si ma la chiudi fuori tempo pezzo di merda”), anche se non tira fuori rime da ricordare. Debbit invece… “rapper adde-strato, atte-stato, l’avversario dove cazzo è stato… tu lo sai? NO. Neanche io pensavo di averlo calpe-stato”. Esplode il mondo, per una delle rime più gridate di sempre. Nitro lancia per terra lo snap-back, giusto per chiarire la pesantezza della barra appena chiusa. Tullo non risponde male “ero dietro di te che ti stavo inculando”, ma oramai la sfida è chiusa. La punch+pubblico di Debbit, in uno spareggio molto alla pari, gliel’ha garantita.

Giudizio

Sfida che è davvero entrata nella cultura storica di questa disciplina, nonostante abbia vissuto di alcuni alti e bassi. I due minuti sono pezzi di storia, specialmente quello di Debbit che per originalità e flow è sicuramente uno dei migliori mai fatti. Più canonico, ma sempre bellissimo, quello di Tullo. Poi i due evidenziano qualche deficit nei quattro quarti fino a QUELLA BARRA di Debbit. Una rima che verrà ripetuta e ricordata negli anni successivi, riadattata da Debbit e dai suoi avversari in svariate occasioni, e che è forse la barra più famosa attualmente nel mondo del freestyle italiano. Tutto questo, unito all’incredibile attorialità del freestyler romano, rendono questa battle una di quelle che più hanno segnato la storia moderna di questa disciplina.

CmA

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