Il 4 maggio 2012 va in onda in chiaro l’ultima puntata della prima edizione dell’MTV SPIT, contest di freestyle andato in onda settimanalmente sull’omonimo canale a partire dal 9 marzo. Ad uscire vincitori dalle semifinali sono Ensi e Nitro, pronti ad accaparrarsi il premio di 5000 euro in gettoni d’oro nella battaglia finale.
Questa sfida ha il sapore di uno scontro generazionale. Sono passati ormai sei anni dall’ultima battle di rilievo a cui Ensi ha preso parte, il 2theBeat 2006, e sette dall’ultima vittoria. Già dalle prime puntate, però, appare chiaro che il torinese è tutt’altro che arrugginito: il suo cammino fino alla finale è stato quasi perfetto e privo di intoppi. Quindi Ensi si presenta alla finale come favorito e pronto ad allargare il suo palmares con un importante trofeo che metterebbe in risalto l’unicità della sua carriera da freestyler.
D’altro canto Nitro, al tempo diciannovenne, partito da sfavorito nella competizione, ha già dimostrato di essere un avversario pericoloso per tutti. Infatti, oltre a Noema, Moreno e Fred de Palma, il machetero è già riuscito a battere due degli MC più forti dell’epoca del 2theBeat: Clementino e Kiave. Quindi, grazie alla sua grinta, il vicentino sembra pronto ad attaccare Ensi e provare a soppiantare la generazione precedente di freestyler. Quella che si attende è una sfida accesa, intensa e senza esclusione di colpi, vinta da chi riuscirà a lasciare di più il segno con le sue barre.
Quote: Ensi 1,20 – Nitro 2,80
I primi due minuti 4/4
La sfida è composta da due parti, in entrambe i freestyler si affronteranno per due minuti di 4/4 a testa. Già dalla primissima quartina Ensi dimostra di non temere l’avversario, nonostante il suo percorso nel contest: “Hai battuto Kiave, hai battuto Clementino,| non penserai di mandare a casa Ensino.| In questa roba sono il primo,| se osi sfidarmi il pezzo più grosso lo raccolgono col cucchiaino”. La sfida continua con un acceso botta e risposta durante il quale entrambi gli MC fanno leva sulla differenza di età, con il torinese che accusa Nitro di essere un bambino e afferma che sarebbe dovuto passare Kiave, mentre il creatore del Mic Tyson risponde attaccando l’anzianità dell’avversario. I primi due minuti proseguono con buone stoccate da ambo le parti e senza un chiaro vincitore, fino a quando, alla barra “Tu non conti un cazzo”, Ensi risponde con una delle quartine più celebri del freestyle italiano ed una delle migliori “risposte alla seconda” di sempre: “Io non conto un cazzo, vai sul sicuro,| sei tu invece che conti tutti i cazzi che ti entrano in culo”. Il pubblico si esalta e Nitro sembra accusare il colpo, ma velocemente riesce a riacquisire la lucidità dopo la fatality ricevuta e prova a tamponare l’emorragia paragonandosi ad Holyfield nelle barre “Se arrivo con le rime: il giovane contro il vecchio,| tu sei Tyson e in questa fida mi mangi l’orecchio” riprendendo la tematica iniziale. Nonostante i tentativi del vicentino, all’ingresso di Marracash nella gabbia, il pubblico acclama Ensi, esaltato dalla sua barra-killer.
In questi due minuti Ensi ha puntato più su flow e pulizia, mentre Nitro ha dimostrato tutta la sua fotta, portando sul palco il suo tipico stile “incazzato”, ma patendo la presenza scenica del torinese. Entrambi i freestyler hanno deciso di accentuare lo scontro generazionale, stuzzicando l’avversario proprio su questo tema. L’agonismo dei due contendenti ha portato a due minuti di sangue, durante i quali entrambi hanno lavorato molto in rigirata portando, al di là di alcuni piccoli errori tecnici da parte di entrambi, uno show entusiasmante.
I secondi due minuti 4/4
Nella seconda metà Nitro è alla continua ricerca della stoccata vincente per rifarsi, mentre Ensi amministra la situazione grazie alla sua esperienza, cercando di mantenere il vantaggio acquisito nei minuti precedenti. Non mancano comunque scambi interessanti come “Vicentino mangiagatti” – “Torinese succhiacazzi”. Al centro di questi due minuti c’è però Kiave, un altro MC della scuola del piemontese, battuto in semifinale da Nitro. Il primo a citare il calabrese è Ensi che ripete “Ci doveva stare Kiave”. Nitro risponde ringraziando della polemica, in quanto, in ogni caso, la gente parlerà di lui, esprimendo un concetto interessante in una quartina poco apprezzata dal pubblico. In seguito è il vicentino a citare Kiave, accusando l’avversario di avergli rubato una rima. Ensi risponde con una quartina di pregevole fattura: “Ho rubato una rima a Kiave solo perché il suo spirito resta qua questa sera, lui c’era”. La battle si protrae senza particolari scossoni fino alla fine, quando, ormai sicuro della vittoria, il torinese decide di non chiudere l’ultima barra, con un gesto di sfida che fa urlare il pubblico. In generale la seconda parte è risultata meno “violenta” della prima, ma più tattica e ragionata: Ensi è stato molto bravo a neutralizzare tutti gli attacchi dell’avversario e a gestire il vantaggio nel migliore dei modi, dimostrando tutto il suo talento e la capacità di plasmare l’andamento delle battle che lo contraddistingue.
Alla fine della sfida la giuria composta da Mastafive, J-Ax, Niccolò Agliardi e Filippo Timi decreta all’unanimità la vittoria di Ensi, il quale, dopo la pubblicazione di Freestyle Roulette Mixtape, album composto quasi interamente da strofe improvvisate, dichiara il suo ritiro dalle battle.
Giudizio
Da poco meno di un mese è uscita la miniserie Speravo de morì prima, che racconta l’ultima stagione della bandiera della Roma Francesco Totti. Sebbene fosse utilizzato solo nei minuti finali delle partite, Totti è stato in grado di portare la sua squadra alla vittoria in diverse occasioni, grazie a grandi giocate e a trovate geniali. Nonostante l’età avanzata, il capitano della Roma ha dimostrato di poter giocare ad alti livelli, grazie al talento, alla tecnica e all’esperienza. Allo stesso modo il freestyler di Alpignano ha colto l’ultima occasione disponibile per dimostrare di essere ancora il migliore dopo una lunga pausa ed abbandonare il freestyle come una leggenda.
Va dato merito a Nitro di essere stato in grado di battagliare con un mostro sacro come Ensi da giovanissimo, ma soprattutto di essere tornato l’anno dopo molto migliorato, sebbene il risultato non l’abbiano premiato. Inoltre ha dimostrato sul palco una fame e una carica agonistica impressionanti, affrontando a muso duro l’avversario e lasciando un’ottima impressione, nonostante Ensi abbia meritato la vittoria sotto ogni punto di vista: flow, delivery, punchline, ecc.
Probabilmente questa battle rappresenta il picco dell’attenzione sulla scena del freestyle italiano, che lentamente è andata scemando negli anni successivi. È possibile paragonare l’addio di Ensi con quello di Totti, per via del senso di vuoto che hanno lasciato negli anni successivi. Forse, se Nitro avesse avuto la capacità di trionfare in questo scontro generazionale, avrebbe attirato maggiore attenzione sulla sua generazione di freestyler, mantenendo viva l’attenzione, o meglio, l’hype, sul circuito delle battle, portando più persone agli eventi in cui era presente. Il classico “passaggio di testimoni ” fra giovane e vecchio, tipico ad esempio di una disciplina come il wrestling, in questo caso non è avvenuto.