Di solito realizziamo analisi di battle particolarmente iconiche o discusse del passato, analizzandone ogni fase e dando un nostro personale giudizio su quanto accaduto sul palco. In questo caso, non è questo quello che vogliamo fare. Perché siamo stati troppo, troppo colpiti dalla battle fra Arcydemon e Burrito per parlarne in maniera canonica. Ci piace dare un valore diverso a questa sfida, non a caso la finale del Tecniche Perfette Under 23, quindi con uno sguardo sul futuro. Ed è proprio il futuro del freestyle quello che abbiamo visto in un tranquillo giovedì sera torinese, in cui – anche a causa della mancanza di grossi nomi – probabilmente nessuno si aspettava di assistere a uno spettacolo del genere.
Il contesto
Il personaggio della serata è sicuramente Burrito, giovane MC torinese, sconosciuto ai più a causa delle poche battle videoriprese a cui ha partecipato. Ma non è nemmeno da lui che inizia il nostro racconto. Ai quarti di finale del tecniche Perfette ed. Under 23 a Torino si sfidano Redrum – dalla Puglia – e Kiki, ragazza piemontese. Nonostante Kiki abbia presa sul pubblico, il pugliese ha oramai raggiunto un livello di esperienza per cui riesce a dimostrare la sua superiorità. Il pubblico manda i due sfidanti allo spareggio, la strofa di Kiki è buona, quella di Redrum impressionante, ma passa Kiki grazie al voto del pubblico, che l’host Mastafive tende a favorire in questa edizione Under 23.
Successivo quarto di finale? Burrito vs Grizzly. Il video su YouTube lo potete vedere tutti, Burrito tira fuori un minuto che entra direttamente nella storia del freestyle facendo passare il concetto che il genere di una persona non dovrebbe avere un peso nel valutare una battle di freestyle e che favorire le MC donna sia anche quella una forma di maschilismo. Il minuto è scioccante per coerenza e contenuti ed esprime dei concetti davvero utili per la crescita di questo movimento, a cui varrebbe la pena dedicare un altro articolo. Grizzly se la cava, ma alla fine passa Burrito allo spareggio.
Dopo una semifinale cypha stradominata da Arcydemon e Burrito, i due si ritrovano in finale.
Burrito vs Arcydemon
Non è la finale più perfetta tecnicamente, non è che i due non sbaglino mai… Ma è diversa da praticamente tutte le altre. Scorre come un flusso logico, come in una gara di scacchi, in cui i due mc cercano nuovi modi per attaccare il loro rivale e al tempo stesso parare i colpi che ricevono. Ognuno dei due prova, attraverso ragionamenti logici, a dimostrare la sua superiorità rispetto all’altro e l’avversario glieli rigira.
Fin dalle prime barre, in cui Burrito parla dei ripetuti ritiri di Arcy e il fiorentino gli risponde “adesso io ti spiego il perché del mio ritiro, è perché brillavo ma in un ambiente da schifo e nemmeno il sole splende quando lo smog è eccessivo”. Burrito gli risponde a tono “una vera stella deve avere la forza di cacciare via anche le nuvole”. E potremmo citarne tante altre di rime , il riferimento ai nudi pubblicati da Arcy sui social per esempio, tanti temi con argomentazioni e risposte da strabuzzarsi gli occhi. Una sfida che diventa quasi una discussione, ma mantenendo sempre il filo logico del discorso, senza insulti estemporanei e senza battute fuori luogo. Non si insultano mamme, sorelle, non si parla del vestiario del rivale, si costruiscono frasi con un senso – spesso inserendoci riferimenti culturali – che supportano la propria tesi e tentano di annichilire quella del rivale.
La differenza
Nel freestyle spesso ci sono rime fuori contesto, quelle che potresti fare contro chiunque, le battute sulla madre, sulla lunghezza di alcuni parti specifiche del tuo corpo, sulle tue abilità a letto. Poi ci sono altri tipi di rime, quelle che insultano il tuo rivale per un qualche aspetto estetico, per esempio vestiti o “rotondità”.
Un’altra opzione, è parlare del personaggio, correlandolo alla situazione e trovare metafore e ragionamenti per fare capire la tua superiorità rispetto a quello dell’avversario. Questo è ciò che è avvenuto e non è per nulla la norma nel freestyle italiano. Il fatto che i due siano appassionati anche di free ispanofono si nota, si nota nell’assenza di insulti e e nel modo che i due hanno di argomentare e rigirare le affermazioni dell’avversario. Burrito con qualche impappinamento e intercalare in più, su cui dovrà lavorare, ma sempre portando sul campo concetti nuovi, spesso inediti nelle battaglie di free. Arcydemon in maniera sempre pulita e sagace.
Rivoluzione
Lo spettacolo che Arcydemon e Burrito ci hanno mostrato è unico e potrebbe essere il punto di partenza per un nuovo modo di fare freestyle in Italia, un freestyle in cui le Battle diventano discussioni in cui ognuno tenta di prevalere logicamente, non solo attraverso giochi di parole o battute estemporanee, che a volte scadono nel cringe. Il fatto che siano due ragazzi così giovani a proporci questo spettacolo ci fa sperare in un radioso futuro, in cui l’improvvisazione diventi ancora di più un fenomeno culturale e artistico che faccia riflettere – oltre che svagare – e in cui venga valorizzato al massimo l’aspetto contenutistico che il freestyler porta sul palco. Non è un articolo contro il freestyle “ignorante”, che verrà sempre apprezzato. Vogliamo però valorizzare questi nuovi modi di fare freestyle, in Italia abbastanza inediti ed estremamente interessanti.