Una settimana fa, la notizia che ha esaltato il movimento del freestyle italiano. La Gold Battle, associazione spagnola che organizza eventi di freestyle in tutto il mondo, è pronta a sbarcare in Italia con un nuovo format di battle che toccherà alcune delle principali città italiane. Nello specifico, saranno Napoli (2 tappe), Milano (2 tappe), Roma (2 tappe), Ancona, Genova, le città ospitanti. La curiosità per tale evento era tanta e abbiamo deciso di provare a comprendere meglio cosa significasse questa notizia intervistando l’organizzatore per l’Italia, l’ex freestyler italo-spagnolo Antonio Ronconi, nome d’arte Aria.
Per prima cosa, vorrei chiederti una presentazione e come è nato questo progetto
Sono italo-spagnolo, mia madre è di Falconara in provincia di Ancona, anche se vivo a Malaga. Ho fatto freestyle per tanti anni, con il nome di Brandy LPK, gareggiando sia in Gold Battle sia in Red Bull, dal 2007 fino al 2018. Conoscevo bene l’organizzatore della Gold Battle. Recentemente, parlandone con lui, gli ho proposto quest’idea di portarla in Italia. Ci siamo subito adoperati per sviluppare l’idea, abbiamo preso contatti e nel momento dell’annuncio della scorsa settimana abbiamo già organizzato la prima data.
Quando e dove sarà?
A Napoli, il 3 di Settembre alle 17:00 al Parco Kobe Bryant. Ovviamente sulla nostra pagina Instagram potrete trovare tutte le informazioni e la locandina. Sarà una street battle.
Come siete riusciti a creare un circuito così ampio, tanto da organizzare battle di freestyle persino in Giappone?
La Gold Battle ha goduto tanto del prestigio derivato dall’essere una delle prime competizioni di freestyle in Spagna. Nel 2009, la Red Bull smise di organizzare la sua storica Batalla de los Gallos, avrebbe ripreso solo nel 2013. Nel 2010 nacque la Gold Battle a Barcellona, che divenne automaticamente il contest più importante in quegli anni in Spagna, fino al ritorno della Red Bull e che ha visto nascere freestyler e rapper diventati poi campioni. L’idea sia in Spagna che in Italia è di scoprire i freestyler e permettere loro di svilupparsi.
Tu gestirai tutto quello che riguarda Gold Battle Italia?
Sì sarò organizzatore e traduttore. Ho già parlato con ragazzi a Napoli, Roma e Milano per portare i nostri eventi. CI saranno 8 battle regionali street, in cui i due finalisti si qualificheranno alla Finale Nazionale.
Le battle saranno sempre street?
Le battle saranno street se ci sarà permesso, nel caso ci siano problemi legali o metereologici, le sposteremmo in un locale. Ci sarà una regionale particolarmente “forte”, a Roma, in un locale e con un premio anche economico, oltre a garantire la presenza nella finale. Sarà anche un modo per auto-testarci.
Avranno un costo gli eventi?
No, il nostro progetto è di far crescere il movimento italiano, creando partecipazione e facendo avvicinare le persone e i giovani al mondo del freestyle. Il tutto è auto-finanziato, non abbiamo grandi budget quindi non sono previste retribuzioni né caché per i partecipanti, verrà richiesta ai freestyler una piccola quota per la partecipazione che servirà per pagare il premio. Il pubblico, invece, potrà seguire le battle gratis.
Quindi non ci saranno teste di serie?
No, nessun trattamento di favore, la nostra idea è che tutti siano nelle stesse condizioni. Per il momento per mancanza di ingressi, non possiamo pagare i freestyler, magari al lungo andare sì. Il nostro obiettivo al momento è creare un movimento che permetta ai freestylers di farsi un nome. In Spagna il nostro circuito ha fatto nascere stelle come Zasko e Sweet Pain, ci aspettiamo che possa avvenire lo stesso in Italia. La Gold Battle Italia rappresenta l’introduzione delle battle spagnole in Italia, quindi spero non si abbia tanta fretta dal punto di vista economico, perché l’esposizione e il movimento di persone potrebbero far arrivare i soldi da soli, questo è l’obiettivo. Bisogna pensare che magari grazie alla Gold Battle e alla sua organizzazione, anche la Red Bull o la FMS si possono interessare al circuito. Bisogna lottare per professionalizzare il freestyle per fare in modo che gli mc guadagnino i soldi, investendo tempo ed energia per creare questo movimento, in modo che tutto sia organico. Nella nostra idea, creando un movimento aperto, tutto verrà da sé, come succede in tutti i paesi in cui la Gold Battle lavora.
Ovviamente però immagino siano invitati anche i freestyler più esperti
Ovviamente, chiunque può presenziare alle date. Rispettiamo chi si è guadagnato un ruolo di spicco e ci piacerebbe che tutti facciano parte di questo movimento.
E a livello di video?
Sarà uno dei nostri principali investimenti, saranno di ottima qualità, sono importanti per far crescere il nostro contest e in generale il freestyle in Italia.
Premio per il vincitore della Gold Battle?
Dipenderà dalle risorse, ma le opzioni sono o un premio economico o forse portare il freestyler italiano in Spagna per fargli fare un’esibizione a Vicar (Almeria), dove ogni anno si fa la Finale Nazionale spagnola.
A livello di modalità sapete già come sarà strutturata?
Vogliamo che tutte le gare regionali seguano lo stesso standard, ma che al tempo stesso ogni regionale abbia un tratto distintivo della sua regione, con una modalità della battle specifico. Stiamo decidendo in questi giorni i vari mode. La Nazionale, invece, avrà un modello diverso, più per “professionisti”.
Giuria e presentatori saranno italiani?
Certamente, proveremo a portare diverse giurie nelle varie città e soprattutto senza localismo, un freestyler di un’altra città deve ovviamente poter vincere anche in una città che non è la sua. Altra cosa importante: non vogliamo rubare il posto di nessuno o diventarne rivali, vogliamo solo creare nuove situazioni all’interno del freestyle italiano.
Ultima domanda: in base a quali parametri avete scelto le città italiane?
Beh, Roma, Milano e Napoli erano absolutamente fondamentali per entrare nel circuito italiano. Dopodiché , Ancona era la cittá ideale pensando ad una regionale per tutti i freestyler della zona centro-Adriatica e Genova era ottima per coprire la costa Nord Mediterranea. Ci dispiace tanto non aver potuto arrivare a Bari, Palermo, Venezia, Firenze, Bologna…. ma tutte non erano possibili.