Ritorna il Gods Of The Arena, evento nato nel 2022 con la edizione Termopili vinta da Grizzly in finale contro Shekkero. Questa volta, il GOTA assume sembianze diverse grazie alla collaborazione con The Dome, che organizza l’evento insieme a Freestylerapitaliano, sempre al Post di Parma. Nasce così Gods Of The Arena – Under The Dome (Punchline Edition), in cui viene inaugurata la cintura di categoria per i punchliner. Un evento già di per sé con un’importanza particolare, arricchito poi da roster e giuria. Vengono scelti – come teste di serie – i migliori punchliner d’Italia: Hydra, Grizzly, Frenk, Blnkay, Kyn, Ydrow, Shekkero. Quest’ultimo entra a sorpresa, chiedendo di poter sfidare uno di coloro che avevano già passato il turno, aggiungendo spettacolo allo spettacolo. In giuria: Real Talk, partner dell’evento, insieme a Cm Alfre (in rappresentanza FRI) e John Durrell (in rappresentanza The Dome). Host Cecca e ai piatti Dj Over, con il live di Murubutu che rende il tutto ancora più “grosso”.
Non ci resta che scoprire, come sono andati i freestyler nel corso di questa edizione. Analizziamo e valutiamo le loro prestazioni.
Frenk 7
Performance ottima a livello tecnico e in cui tira fuori diverse belle rime, fra giochi di parole, doppi sensi e costruzioni. Gli manca – ed è forse quello il motivo per cui perde – un pelo di incisività, specialmente nella Striking Mode, la modalità dei pugni in faccia. Kyn, al contrario, è più aggressivo e più “violento” fin dal minuto e probabilmente è questo a convincere i giudici, in una “punchline edition”. La sua resta comunque un’ottima prova, in cui fa il miglior minuto della battle, per quella che è forse la sfida più bella della serata insieme alla finale. TROPPO BUONO
Shekkero 5
La grande sorpresa della serata, dopo l’assenza annunciata, stupisce tutti salendo sul palco e sfidando Kyn, che era ancora sul palco dalla sfida con Frenk. Dopo un minuto positivo, si perde nella beat mode e si dà per sconfitto, mollando la presa e riconoscendo la superiorità dell’avversario. Ovviamente ha molte scusanti, la situazione che si era creata non era “comoda” per spingerlo a superare un Kyn in ottima forma, nonostante un’entrata a sorpresa stupenda in cui si è camuffato da fotografo. Resta l’essenza dello show nel magico mondo del freestyle. SURPRISE MOTHAFUCKA
Ydrow 6.5
Prima sfida contro Hydra, una partenza che farebbe rabbrividire tanti. In realtà parte bene con un buon minuto, forse sottovalutato. Anche sugli argomenti GOAT e donne segue bene il tema e dà “puntualizzazioni” interessanti. Si sgonfia leggermente nel corso della battle, probabilmente innervosito dal microfono che gli dà qualche noia. Soprattutto su argomento calcio, Ronaldo e Messi, ci si poteva aspettare di più. Perde un po’ il filo e non riesce a stare a ruota di un Hydra più costante. La sua è comunque una performance positiva, ma senza picchi. LUCA GOTTI
Grizzly 6.5
Contro il Robottino di Genova, si presenta con tutto il peso dello “scandalo preparate” avvenuto la settimana stessa, con Hydra che denuncia alcune barre sillabate da Grizzly e recitate dai suoi compagni durante la Battle fra Crew di Torino. Ci si poteva aspettare un contraccolpo psicologico, ma La Frusta dà comunque una risposta importante, offrendoci una buona prova, anche se non vittoriosa. In una battle alla pari e con belle invenzioni da ambo le parti, è nei 4/4 finali dove Blnkay prende il sopravvento, soprattutto con la rima finale del “Stop sta per sto parlando”. Non è ai livelli del GOTA- Ed. Termopili, ma comunque non demerita e dimostra di essere connesso e concentrato. IL RE È NUDO
Kyn 8.5
Sembrava la storia perfetta: l’eroe che – da underdog- supera tutti gli ostacoli e le ingiustizie che gli si presentano di fronte e va a trionfare. E invece la chiusura finale sembra quasi ricordarci che le fiabe non esistono, nel freestyle come nella vita. Se la sarebbe meritata Kyn per il percorso fatto, battendo un grande Frenk, superando ampiamente Shekkero senza scendere dal palco e qualificandosi dopo una sfida a 3 con due mostri come Hydra e Blnkay. In finale contro Hydra, parte molto meglio nella fase ad argomento, successivamente i 4/4 sono pieni di “mosse finali” da parte dei due. La giuria, in una splitted decision, premia il comasco. Ma nulla toglie alla grandissima performance del pugliese, che è già storia. GIOVANNI FALCONE
Blnkay 7.5
Dopo la Kintsugi, un’altra serata di “turni sbagliati” quella di Blank. Il genovese viene fermato solo da se stesso, in un evento che avrebbe potuto portare alla sua re-incoronazione. Parte alla grande, superando in maniera autoritaria la prova Grizzly, dove sfodera il livello di genialità degno del suo pre-Covid. Poi l’8/4 nella sfida a 3 è la sua Caporetto: continua a sbagliare il turno in cui rappare e – ovviamente – questo inficia pesantemente sulla sua prestazione. Peccato perché poi nei 4/4 e nei 2/4 si era dimostrato nuovamente in gran forma. Oramai, i turni sbagliati sono la sua Spada di Damocle. PEGGIOR NEMICO DI SE STESSO
Hydra 8
Ennesimo titolo per quello che – ci sentiamo di dire – è il freestyler più forte (almeno a livello di costanza di risultati) dell’ultimo periodo. Supera Ydrow in una sfida carina in cui – forse – ci si aspettava un 4/4 più “incendiario”. Sembra avere il controllo della partita dall’inizio alla fine e la conduce in porto senza “fare il fenomeno”. Nella sfida a 3, è il più efficace soprattutto negli 8/4, che gli valgono il passaggio del turno. La sua attitudine è sempre trascinante e coinvolge il pubblico. In finale parte male su un doppio argomento su cui era probabilmente impreparato (mitologia-guerra), ma rimonta a furia di punchline nel corso della sfida, fino alla difficile decisione finale che lo proclama vincitore della terza cintura di categoria The Dome. Non ci sono più parole per descrivere la sua parabola di successi. PRENDI-TUTTO