Problemi freestyle italiano – Minuti desaparecidos

Introduzione

Primo capitolo della rubrica “I problemi del freestyle italiano”. Questa serie di articoli si occuperà di delineare alcuni cliché, tendenze, particolarità della disciplina che, a nostro parere, bisognerebbe cambiare, per permetterne un’evoluzione. Si cercherà di presentare il tutto con la massima oggettività e basandosi su ciò che la maggioranza delle persone generalmente tende a preferire. Tuttavia, risulta scontato che alcuni di questi temi possano essere “soggettivi” e dipendere dai gusti.

Il tema

Il 2thebeat è stato uno degli eventi cardine per la crescita del freestyle italiano, un qualcosa che ne ha fatto svoltare la storia. Le battle di questo contest, insieme a qualche sfida storica del Tecniche Perfette o come Kiffa vs Fibra, sono stati i primi video di freestyle italiano a uscire su Emule e YouTube, favorendone la diffusione. A differenza del Tecniche, il 2thebeat dava una rilevanza estrema ai minuti, inserendone parecchi nel corso delle battle e dando più spazio a una esposizione prolungata dei concetti che a quella più sintetica dei quattro quarti. D’altronde, anche in 8 Mile – il film che ha fatto la storia della disciplina e che ha permesso di conoscere il mondo del freestyle a molti mc di oggi – le sfide sono 45 sec (la finale con Papa Doc è 90 sec) a testa.

Il minuto, quindi, è parte della storia del freestyle – in Italia e all’estero – e ha diversi punti forti. Nel minuto puoi esprimere diverti tipi di abilità, puoi andare di flusso (es. Mouri vs Bles), sfoderare punchline (es.Shekkero vs Frenk) , rigirare quanto detto dall’avversario (es. Bruno Bug vs Nerone), basarti sugli incastri (es. Morbo vs Bato), dimostrare doti attoriali (es. Debbit vs Tullo), cambiare il flow (es. Drimer vs Chyky)… è una modalità molto più aperta dei classici quattro quarti, in cui le doti da punchliner e da inverter diventano troppo spesso predominanti sul resto. E consente di tirare fuori perle spettacolari che dimostrano tutte le abilità dell’mc, veramente master of ceremonies. Risulta quindi difficile comprendere perché, nell’ultimo periodo, i minuti siano stati messi in secondo piano e ne venga fatto sempre meno utilizzo.

Possibili cause

L’idea generale che fa preferire i quattro quarti al minuto è che solo attraverso il botta e risposta si veda davvero chi è il miglior mc fra i due. Questo perché i 4/4 consentono un tipo di sfida molto più diretto e – spesso – molto più facile da valutare. Inoltre si tratta di un continuo di risposte che costringono i rapper a insultarsi, rendendo la battle più sanguinosa rispetto ai minuti, in cui il flusso può diventare l’arma principale del freestyler e non è necessario l’insulto diretto. Ecco perché in una battle di freestyle viene considerato fondamentale il fatto che due freestyler si sfidino nei quattro quarti, ma non è così importante la presenza del minuto.

L’altra motivazione sta nell’organizzazione dei contest. Le tempistiche ristrette – necessarie spesso soprattutto in contest grandi con molti iscritti e quindi grossi ritardi – portano a scegliere la modalità più agile di tutte per risparmiare i tempi. E’ sicuramente questo uno dei motivi per cui i minuti sono stati esclusi da molti contest. L’idea spesso è: capire chi è più forte nel minor tempo possibile.

Il freestyle è anche spettacolo

Tali ragioni hanno portato a una forma di tendenza o moda per cui il minuto ha perso di rilevanza. Un peccato, soprattutto in un periodo così florido per il freestyle italiano. Nei contest maggiori, tutti i partecipanti sono capaci di tirare fuori minuti importanti. Per esempio, i 60sec che abbiamo premiato come i migliori dell’anno, sono stati quelli di RedRum al Fight Club. Redrum è un freestyler fortissimo, ma non ancora nella cerchia dei fenomeni: la dimostrazione di come anche i meno quotati possano creare “strofe” improvvisate.

Quello che passa in secondo piano, forse, è l’idea di spettacolo. I 60sec permettono di variare lo show offerto e danno la possibilità di esibire qualità diverse, rompendo lo schema standard imposto dai quattro quarti. Inoltre, come già detto, consentono ai freestyler di sfoggiare alcune skills particolarmente spettacolari.

Giro della morte

Perché in Italia ogni competizione di freestyle, o quasi, deve chiudersi con un quattro quarti di 10-20 minuti? Il Tecniche Perfette ha introdotto questa modalità, che praticamente tutti hanno copiato. Perché non differenziarsi e provare cose diverse, invece di fare SEMPRE la stessa cosa? L’idea è sempre quella: attraverso i quattro quarti, soprattutto quelli lunghi, si vede chi è il miglior mc. Ma si continua a perdere di vista l’idea di spettacolo, che dovrebbe essere più importante di tutto. 20-30 minuti a 4/4, fanno perdere la concentrazione e alla lunga possono risultare monotoni. Trovare modalità alternative diventa una necessità, come fatto ad esempio nel Featricide: una battle lunga, ma sicuramente più godibile per le diverse modalità attraverso le quali viene sviluppata (e anche perché i freestyler sono meno stanchi). L’utilizzo degli 8/4 (che si deve soprattutto al Mic Scrauso), per esempio, può conciliare le due visioni: resta un botta e risposta, ma in cui i freestyler possono giostrare le loro rime su un arco di tempo più lungo.

Insomma, quello che serve è innovazione, senza restare attaccati ad alcuni cliché propri della disciplina e – allo stesso tempo – senza perdere quei tratti strutturali che continuano ancora a funzionare alla grande. I minuti sono esaltanti, non toglieteceli.

CmA

Torna in alto