Il 6 aprile 2013 è una data cruciale per il rap italiano: dopo aver superato le selezioni, Moreno appare per la prima volta nelle vesti di concorrente ufficiale della dodicesima edizione di Amici, facendo freestyle su Canale 5 in prima serata. Questo avvenimento è stato lo spartiacque che ha dato il via all’assottigliamento del confine fra hip-hop e mainstream, segnando la storia della disciplina negli anni successivi. Nel frattempo il freestyle italiano sembra essere in ottima salute ed è molto seguito fra i ragazzi, grazie soprattutto all’eco mediatica provocata dalla prima stagione dell’MTV SPIT, battle divisa in diverse puntate, andata in onda su MTV e vinta da Ensi, alla quale ha preso parte anche Moreno.
Il giorno precedente al C.S.O.A. Askatasuna a Torino si tiene lo Smash da Clubshit, battle che presenta diversi nomi blasonati, in primis il campione uscente del Tecniche Perfette Fat MC. A passare alla storia, però, è l’ottavo di finale Blnkay vs Thai Smoke. In questa battle possiamo vedere un Blnkay quasi imberbe, ma già famoso per la sua tecnica e il suo talento cristallino. A contendergli la vittoria si presenta Thai Smoke, molto forte e all’apice della sua carriera. Il vantaggio di combattere fra le mura amiche depone a favore di Thai Smoke, ma il genovese aveva già dimostrato di poterlo battere anche in trasferta nella finale del Tecniche Perfette Piemonte del 2012. Sebbene Blank sia il favorito, si attende una sfida combattuta e tirata fino all’ultimo.
Quote: Blnkay 1,65 – Thai Smoke 2,50 (60%-40%)
Primo minuto
Parte Blnkay ricordando all’avversario che è già stato in grado di batterlo, ricevendo l’ovazione da parte del pubblico già dalla prima quartina. Dalla quinta fino all’ultimissima barra il genovese si esprime in un lunghissimo monorima (28 rime) in -itti, durante il quale non mancano stoccate all’avversario. Il minuto di Blnkay è superlativo, come sottolineano le sonore bestemmie provenienti da sotto al palco, la metrica è serrata e gli intercalari sono pochissimi. Sebbene non sia affine allo stile moderno del robottino, essendo praticamente privo di wordplay e punchline, questo minuto risulta ancora oggi validissimo ed invecchiato bene, come un buon whiskey. Thai Smoke ha l’arduo compito di superare l’ottima prestazione e, caricato dal livello dell’avversario, parte con una buonissima quartina a tema Arancia Meccanica in risposta ad una barra dello sfidante: “Mi parli degli spicchi, sono arancia meccanica”. Il minuto prosegue con un livello tecnico inferiore, qualche intercalare di troppo, ma anche più punchline e ottima presenza scenica. La rima su Charlie Chaplin in Tempi Moderni, poi, è davvero di livello alto. Tutto sommato un buon minuto da parte del torinese che purtroppo si inceppa nel finale facendo perdere forza alle sue barre. Con un po’ di grinta e di precisione il padrone di casa sarebbe stato in grado di far urlare il pubblico ancora di più.
Minuto ad argomento
Come nei romanzi di Jonathan Coe, gli avvenimenti storici si intrecciano con la trama della sfida, modificandone l’andamento in maniera irreversibile. Lucci, nel ruolo di host della serata, estrae l’argomento sul quale entrambi i freestyler dovranno rappare per un minuto: il rap in TV. Dopo aver insultato Fedez, da il via a Thai Smoke, il quale parte facendo subito riferimento ad Amici. Il minuto del padrone di casa continua in maniera “scolastica” e senza particolari velleità, ciononostante il pubblico, gasato per l’attacco al programma di Mediaset, continua ad urlare ad ogni quartina. In generale questo minuto è di un livello decisamente più basso rispetto a quello precedente, con meno punchline e più intercalari, probabilmente a causa della modalità più complessa. Il mic torna nelle mani di Blnkay che non esita a difendere il suo amico e conterraneo Moreno: “Il mio pensiero sulla TV: sei stato estremo. / Quando faccio questo stile t’impressiona / Parli di Amici, quindi parli di Moreno / Brutto scemo io lo conosco, chiamalo e glielo dici di persona”. Il pubblico esplode mentre il genovese, particolarmente carico, prosegue nella sua invettiva durante la quale appoggia la scelta di Moreno (“C’è differenza fra essere venduti e portare innovazione”), lo paragona al suo avversario (“Lui lo ha promosso Fabri Fibra e tu Fabri Fibra lo hai nel computer”) e infine affronta lo sfidante (“Critichi la TV e come minimo fai il provino per SPIT”). Il minuto, che si chiude con un wordplay che sfrutta il doppio significato della sigla TV (televisione e Treviso), è veramente imponente e completo, meno tecnico del primo, ma pregno della fotta che accende e rende uniche alcune battle. Quello di questo minuto è forse il Blnkay più “arrabbiato” mai visto su un palco, davvero temibile ed assetato di sangue. La sfida ha dunque assunto un altro piano di lettura, oltre ad una gara di tecnica e di stile, si è tramutata in uno scontro tra due opinioni contrastanti.
4/4
Giunti ai quattro quarti, Thai Smoke capisce che non può lasciare l’ultima parola all’avversario e con un’ottima delivery sgancia una quartina pesante: “Blnkay fa schifo al cazzo, / Il provino di SPIT io non l’ho fatto, lui l’ha fatto. / Il colpo che ti do grosso. / Chiama Moreno che mi sto già cagando addosso”. Il botta e risposta prosegue per diverse quartine, con il torinese che accusa Blnkay di essersi portato gli amici, mentre il ligure continua a difendersi dagli attacchi dell’avversario, cercando la rima vincente. Col passare del tempo, però, gli ingranaggi del robottino sembrano incepparsi, perde di pulizia e di incisività ed aumentano gli intercalari, quindi, nonostante qualche buona punchline, lascia a Thai Smoke la possibilità di prendere il sopravvento e di attirare le attenzioni del pubblico. Quest’ultimo non si lascia sfuggire l’occasione e con quartine tecnicamente più semplici, ma più dirette, riceve un’ottima risposta dagli ascoltatori. A livello tecnico nessuno dei due ha brillato particolarmente in questa modalità, però il torinese è risultato più coerente nelle sue affermazioni ed è andato dritto al punto sin dalla prima quartina, con uno stile di freestyle “vecchia scuola”, che predilige la realness piuttosto che wordplay e tecnicismi. Dopo aver sentito per due volte il parere del pubblico, leggermente a favore di Thai Smoke, la giuria decreta che il vincitore è il torinese.
Giudizio
Questa viene considerata come la prima di una lunga serie di battle in cui “meritava Blnkay”. In effetti è stato superiore sotto ogni aspetto tecnico, specialmente nei minuti, superando l’avversario per quanto riguarda flow, metrica, incastri e punchline. Ciò che ha condizionato l’esito dell’incontro non è il freestyle in sé, ma il contesto in cui si è tenuta la battle. Al di là che ciò sia giusto o meno, il verdetto di ogni sfida dipende dal contesto in cui questa si tiene e cercare di valutare un giudizio attraverso un video su Youtube dopo molti anni non sempre è possibile. Andare in un centro sociale nel 2012 e difendere un MC che in un anno è passato dal Tecniche Perfette a Canale 5 è come rifare le rime di Hydra a Sanremo, completamente fuori contesto. Proprio per questo va dato merito a Blnkay di essere stato coraggioso e leale, di aver messo a repentaglio l’esito della battle pur di difendere Moreno e la sua idea personale, senza cadere nella tentazione di fare del comodo populismo. D’altro canto non bisogna oscurare la prestazione di Thai Smoke, che è stato scaltro nel mettere l’avversario in difficoltà e bravo a sfruttare tutte le opportunità per sopperire al divario tecnico, dando vita ad una sfida accesa ed entusiasmante.
A distanza di anni quello che colpisce lo spettatore è la durezza della sfida, le battle ormai sono raramente così toste. A rendere ancora così apprezzato questo incontro non sono i tecnicismi o il grandioso minuto di Blnkay, bensì il dibattito tra due idee opposte che riguardano un tema centrale per tutto il movimento. Questo tipo di sfide risulta spesso più affascinante di uno show in cui i freestyler cercano di mettere in mostra le loro skills, perché è composta da un piano di lettura in più e coinvolge ulteriormente lo spettatore, chiamato a ragionare sulla tematica discussa e a formare una propria opinione. Questo non significa che sarebbe meglio se i freestyler si battessero ogni volta trattando tematiche importanti, perché, come è successo anche per la serie di sfide fra Shame e Drimer, l’appeal di questa battle è la spontaneità della divergenza d’opinioni, impossibile da creare artificialmente.