Almeno qualcuno si sarà chiesto il perché Bles non abbia più partecipato ai contest di freestyle e perché, in generale, nella storia della disciplina non sia stato “più presente”. La finale di MTV Spit nel 2014 e la storica battle contro Mouri dimostrano le indiscutibili qualità del freestyler campano Perché, allora, non ha vinto più contest e non partecipa più di più alle competizioni? Lo andiamo a scoprire in quest’intervista, in cui Bles mette in luce molti tratti della sua personalità, che ne hanno condizionato la carriera nel freestyle e a livello di canzoni. Ora, il reggaeton è la sua casa: scelta originale, quantomai in linea con la personalità apertissima che abbiamo avuto il piacere di conoscere.
Come hai iniziato a fare freestyle?
Un po’ prima di 8 Mile. Io ballavo la break dance e siccome abbiamo fatto varie jam in zona, ogni volta che andavo a ballare c’era sempre questo gruppetto che faceva freestyle. Per scherzare, ci inserivamo anche noi nel cerchio di freestyle. Da lì, notai che mi risultava facile improvvisare. Quindi decisi di volerci provare in maniera seria. Abbandonai la break e iniziai a rappare, nel 2003-2004.
Da lì come si è evoluta la cosa?
Iniziai con le battle più stupide che facevano in Campania, fino a farmi una quindicina di Tecniche Perfette in giro per l’Italia, Roma, Chieti, tantissime città. Iniziai a ottenerele prime vittorie alle battle più importanti, quelle con i premi in denaro, che facevano qui. Fecero la tappa regionale di MTV Spit a Napoli e io mi dissi “ok, ora tocca fare qualcosa di importante”. Fino a Spit non avevo vinto nessuna battle di rilievo, Tecniche o altro, ma solo contest senza un nome importante per la categoria. Ho vinto la data regionale e mi sono qualificato a Spit nel 2014.
Perché, viste le tue qualità nel freestyle, non hai vinto più gare?
Io non ho mai voluto fare una carriera da freestyler. Il freestyle è un qualcosa che mi viene bene e mi diverto alle battle. Vado ai contest per divertirmi, non ho mai avuto l’aspirazione di diventare un freestyler top. Ho sempre pensato a canzoni, dischi, video. Io faccio tante cose, sto in studio, faccio i testi, non sono mai stato un freestyler a tutto tondo.
Dopo MTV Spit?
Mi ritirai dal freestyle, feci solo le due apparizioni al Mic Tyson. Però, per farti capire, in quei due anni dei Mic Tyson (2017-2018) io partecipai solo al Mic Tyson come contest, mentre i miei avversari magari si erano fatti 100 contest durante l’anno. Mi chiamò Nitro due volte come testa di serie e decisi di andare, ma per divertirmi, senza voler vincere. Ma dopo Spit, in realtà, avevo raggiunto il mio obiettivo nel freestyle, cioè fare una bella battle di alto livello in carriera.
Segui ancora il freestyle?
Conosco il Mic Tyson, ma non sono più dentro al circuito, non conosco molto le battle.
Però hai iniziato a fare canzoni dopo aver iniziato a fare freestyle no?
Sì, cioè in realtà fin da subito mi misi a registrare i miei freestyle, però diciamo che la passione nasce dal freestyle.
Qualche aneddoto su Spit?
I momenti più belli sono stati i cerchi che facevamo fuori dal palazzetto, di livello altissimo, sono davvero felice di quell’esperienza.
Ti ha spinto a livello di musica MTV Spit?
Mi ha aiutato come freestyler, però non come artista, anche perché le canzoni che faccio non sono riconducibili al freestyle. Quando improvviso sono un punchliner, mentre nei pezzi faccio un po’ quello che voglio.
Come mai hai scelto di essere un punchliner, pur essendo in una scena (quella napoletana) molto basata sul flow?
Io volevo fare freestyle in italiano e poi preferivo la punchline, più diretta, meno giri di parole, che ti colpisce dritto al cuore.
Sì, l’esempio è la battle con Mouri, una battaglia di stili.
Con 38 gradi e con la tosse (ride). Tra l’altro Mouri doveva essere testa di serie, magari lo fosse stato sarei potuto arrivare un po’ più lontano. Quella sfida è una delle mie preferite, la preferisco anche a quelle di Spit. Però rimpiango sempre l’ultima rima, prima dell’ultima rima poteva essere un pareggio perché continuava a essere un flow vs punchline, ma con quella rima ho perso. Quando io gli feci la rima su Primo Carnera e lui rispose “che carne era”. Probabilmente, mi servivano altri 2-3 minuti per riprendermi dalla botta e pareggiare.
E con Keso?
Lì ho perso di brutto, non mi è piaciuta proprio la battle, però non mi ero allenato per un anno. Da allora, ho detto basta battle, meglio evitare figuracce non allenandomi.
Com’era la scena campana quando tu facevi freestyle?
Molto più attiva, ora è spento in Campania il freestyle. Tra l’altro dopo MTV Spit, purtroppo, il freestyle è andato a scemare, sono nati i freestyle quelli finti, quelli scritti e registrati in un giorno, non puramente improvvisati.
Torneresti al Mic Tyson?
No, non penso che tornerò mai alle battle. L’anno scorso ho fatto la Telephone Rap Battle, organizzata da Radio Deejay, in cui sfidavo i radioascoltatori. Ho vinto tutte e 20 le battle, ma senza affrontare veri e propri freestyler. Per quanto riguarda la finale, io (che ero il campione di Radio Deejay) dovevo sfidarmi con Masterman che aveva vinto una battle a parte per sfidarmi, il tutto con Mastafive in giuria. Ho vinto la sfida finale con Masterman.
Una cosa che mi dava fastidio era che molti si legavano al dito le battle, mentre per me non dovrebbe contare sconfitta/vittoria. Rimorso, rabbia, non mi piacciono.
In ogni caso, se dovessi tornare alle battle, ve ne accorgerete subito…
Quindi non senti pressione quando sali sul palco per una battle?
No no, io la metto la pressione (ride). Solo a Spit ho sentito un po’ di pressione, prima di iniziare la prima battle con L’Elfo, perché lì pensavo “se faccio una figura di merda, va in televisione”. Non ti fanno fare prove microfono, tu entri e rappi. Poi è partita la musica ed è passato tutto. Nelle altre battle, non ho mai avuto pressione. Anche nella finale contro Nerone ero super tranquillo, perché non mi sarei mai aspettato di poter arrivare in finale quindi sapevo di aver già fatto il mio dovere.
Segui il freestyle spagnolo?
Sì, appena prenderò più padronanza con la lingua vorrei seguirmi bene le battle, mi sembra un livello ben più alto rispetto a quello italiano.
Sei stato un freestyler di passaggio fra due generazioni diverse diciamo. Pensi che i freestyler della generazione precedente perderebbero se affrontassero quelli dell’attuale.
Allora, due-tre della vecchia generazione potrebbero mettere KO facile tutta la nuova. La nuova generazione è fortissima, perché ha avuto anche come esempio da seguire quelli della vecchia generazione. Ma ricordo le battle di Mistaman e penso che quel livello non l’ho abbiamo ancora raggiunto, come anche Ensi, Mondo Marcio, Fabri Fibra.
E se invece il confronto è con i Fred de Palma, Shade, la generazione appena precedente?
Shade e Fred de Palma pure sono due animali nel freestyle… Secondo me, la risposta giusta a questa domanda è: ogni generazione ha avuto i suoi top player. L’attuale generazione ha più top player rispetto alle altre, ma non sono top player più forti rispetto a quelli delle altre generazioni.
Top 5 della generazione attuale?
Blnkay, Frenk, Shekkero, Bruno Bug, Mouri (se lo consideriamo dell’attuale), se no Debbit o Morbo.
Napoletano nel freestyle, che te ne pare?
Io non ho una grande padronanza del napoletano e non lo metto nei freestyle (solo a volte, magari una frase), però a me piace chi lo usa. Il napoletano adesso, nel rap, va molto molto forte, fra i vari Luché, Nicola Siciliano, Enzo Dong…
Perché non ti vediamo come giudice alle battle?
Non vengo chiamato, probabilmente non avendo vinto battle importanti non vengo considerato come un top player. Sarei aperto a fare da giurato nelle battle.
Qual è il tuo momento musicale a livello di canzoni?
Io mi sono spostato da 3 anni al reggaeton. Non ho mai fatto rap classic né trappate, ho sempre fatto canzoni più canticchiate. Mi piace rappare, ma mi piace anche canticchiare e il reggaeton mi permette di fare entrambe le cose. Ho un debole per Nicky Jam e Daddy Yankee, che sono freestylers e reggaetoneri.
Qual è il tuo stile di riferimento nel reggaeton? Fred de Palma c’entra qualcosa?
Porto Rico, Colombia: Daddy Yankee è il mio idolo, poi anche Bad Bunny, Lunay, Rauw Alejandro. Penso che il mio percorso sia stato molto diverso da quello di Fred de Palma.
Anche per questo metti lo spagnolo nei tuoi pezzi?
Sì, tra l’altro sto facendo un EP completamente in spagnolo.
Ah, quindi parli fluentemente spagnolo?
Benissimo non ancora, lavoro con un team di autori e compositori. Scrivo io, ma nell’EP in spagnolo mi sono affidato ad autori stranieri, perché penso che dovrei stare 5 anni in Spagna per fare un EP in spagnolo da solo. Le mie parti saranno tutte in spagnolo, io scrivo in spagnolo e poi mi faccio correggere dal mio team. Uscirà nel 2020 anche con alcune collaborazioni con spagnoli/latini.
Altri progetti?
Sto facendo il mio album, quello in italiano e poi sono anche autore, cioè sto scrivendo il disco ad alcuni cantanti.