L’evento più grande dell’anno targato Red Bull è tornato a svolgersi regolarmente con la presenza del pubblico dopo l’edizione a porte chiuse del 2020. La sede scelta per quest’anno è caduta sull’anfiteatro “Quinta Vergara” di Viña del Mar, Cile, dove si sono affrontati alcuni dei migliori MC del panorama internazionale, rispettando i pronostici per quanto riguarda l’afflusso del pubblico e il livello mostrato dai competitori. Chi sarà stato il migliore?
RC 5
Di sicuro non la miglior performance del “profe” a livello internazionale; tante ombre e poche luci per lui in questa finale. Certamente l’accoppiamento agli ottavi con Gazir non lo ha favorito, ma ci si aspettava lo stesso quel qualcosa in più che riesce sempre ad esprimere in Fms. IL PROF TORNA TRA I BANCHI
Marithea 7
Ormai non è più una novità: in ogni evento la presenza della freestyler colombiana è un pericolo per gli avversari.
Punchlines devastanti condite da una tranquillità quasi ecclesiastica che fa sembrare semplici le sue esecuzioni. Viene eliminata ai quarti dopo una battle che avrebbe potuto tranquillamente aggiudicarsi contro Gazir. Dopo aver messo in difficoltà Aczino alla God Level fa lo stesso con l’astro nascente spagnolo, rischiando così di raggiungere le semifinali alla prima partecipazione ad un evento di questo calibro. “MARI” MADRE DI DIO E NONNA DEL DIAVOLO
P8 (Pocho) 6
Dopo aver vinto la nazionale in Costa Rica arrivava alla finale internazionale senza pressioni ma comunque con voglia di fare bene e rappresentare al meglio il proprio paese: peccato che però debba aprire l’evento sfidando Aczino nella prima battle della serata. Contro il messicano è chiaramente inferiore nel corso della sfida, si difende come può tirando anche qualche buona rima e ne esce comunque soddisfatto. IN PACE CON SE STESSO
Basek 5.5
Essendo di casa in questa Red Bull svoltasi in Cile, ci si aspettava sicuramente qualcosa in più da lui. Tornato a vincere la nazionale dopo anni facendo valere il suo stile old school, che viene solitamente osannato in patria; Basek non riesce a passare nemmeno gli ottavi, pur improvvisando molto bene e tirando ottime punchlines. NON FA GLI ONORI DI CASA
Reverse 6
MC cubano piuttosto energico. Supera gli ottavi in scioltezza contro Hammer e non si scoraggia nemmeno ai quarti pur perdendo contro un inarrestabile Skone. Prova comunque sufficiente e nonostante non sia un freestyler conosciuto sui grandi palchi, non sfigura per niente. CUBA LIBRE
Stick 6.5
Dopo tanto tempo si vede una buona versione di Stick in una internazionale. Riesce ad infrangere la maledizione secondo la quale nessun peruviano riusciva mai a superare il primo turno della competizione, insieme al suo conterraneo Jair Wong. Passano entrambi i peruviani e Stick è senza dubbio il migliore dei due. Supera Klan e successivamente da filo da torcere all’ex campione Rapder, mostrando un buon livello generale. IL PERU TORNA GRANDE
Gazir 7
Arriva alla gran finale come favorito dai pronostici, fresco di conquista della God Level col team spagnolo e della Fms Internacional da assoluto protagonista. Nonostante un livello superlativo, come in ogni battle, il freestyler asturiano non riesce a trovare quel feeling col pubblico che tanto gli dà energia e lo rende quasi invincibile. Si piazza comunque al terzo posto alla sua prima partecipazione ad una internazionale di Red Bull, confermando di essere il presente e il futuro di questa disciplina. IL BIMBO È CRESCIUTO
Exodo Lyrical 6
Prestazione sufficiente per la rivelazione della finale dell’anno scorso ma senza troppi spunti. Perde agli ottavi contro Skone dopo una replica. Classe 2002 e già due volte campione della nazionale dominicana; di certo sentiremo ancora parlare di lui. IL FUTURO È DALLA SUA PARTE
Klan 5
Vincitore in Argentina dopo otto anni di partecipazioni. Ci si aspettava sicuramente qualcosina in più da un freestyler leggendario e dalla pura essenza hip hop come Klan, che però cade agli ottavi lasciando un po’ di amaro in bocca. Buona “puesta en escena” e flow come sempre, ma poche punchline velenose. POCO INCISIVO
Alfredozki 5.5
Sicuramente il freestyler meno conosciuto di tutti. L’ecuadoriano Alfredozki lascia la finale internazionale con una prestazione piuttosto avulsa e priva di grandi sorprese. Nessuno si aspettava chissà che cosa da lui e probabilmente neanche lui stesso. Viene eliminato al primo turno dall’ex campione in carica Rapder. L’IGNAVO
Rapder 6.5
Buona performance dell’ex campione vigente, che, nonostante non sia riuscito a difendere il titolo, arriva fino alle semifinali. Di certo non nel miglior stato di forma ma comunque contundente e convincente. Punchlines non sempre eccelse ma spesso pungenti per il messicano, che si piazza al quarto posto, appena fuori dal podio. IL FIGLIO DI ACZINO
Hammer 5
Al contrario di Alfredozki, affronta un avversario più abbordabile e alla sua portata ma nonostante ciò perde senza troppe scintille. Prestazione che non è né carne né pesce, ma anche da lui non ci si aspettava quasi nulla. SI DA IL MARTELLO SUI PIEDI
Jair Wong 6
Si qualifica alla internazionale vincendo il “Torneo de Plazas” organizzato da Red Bull e insieme a Stick rompe la maledizione dei peruviani passando il primo turno contro il locale Basek, venendo sconfitto da un certo Aczino ai quarti; non male. INFRANGE L’INCANTESIMO
Skiper 5.5
Campione della Red Bull nazionale messicana e grande promessa del freestyle tricolore. Ottime punchlines e buoni “doble sentidos” per lui, ma contro Marithea non può nulla. Ci si aspettava sicuramente qualcosa in più anche da parte sua ma il tempo è dalla sua parte. IL PINGUINO SMARRITO
Skone 8.5
È come il vino, più invecchia più migliora. Il formato corto della Red Bull lo favorisce per quelle che sono le sue caratteristiche; freestyler dalla spiccata ironia ma anche dalle risposte brucianti. Si conferma uno dei migliori nella storia della disciplina pur non riuscendo a centrare il bicampeonato.
Da sottolineare il gesto di far allontanare un ragazzo tra il pubblico che continuava ad insultarlo, cercando così di non fomentare la tossicità. Onore a lui. IL TERZO MOSCHETTIERE
Aczino 9
Non prende il voto massimo soltanto perché significherebbe perfezione, anche se ci va davvero vicinissimo. Ormai tutti gli aggettivi sono superflui per celebrare al meglio la sua carriera e il suo livello di freestyle. È capace di far saltare un anfiteatro intero all’unisono facendogli fare da cornice perfetta per il primo bicampeonato della storia: ebbene sì, Aczino conquista il suo secondo titolo internazionale dopo quello in Messico nel 2017, unico freestyler a riuscirci finora; semplicemente il migliore di sempre. IL BOSS FINALE
Red Bull Internacional (voto complessivo): 7
Probabilmente questa edizione si annovera tra le migliori della storia, tra i nomi presenti, il livello delle battle che si sono verificate e altri fattori come ad esempio il pubblico. Dopo tanto tempo si è tornati a vedere un ottimo pubblico in un evento di freestyle ispanico, lasciandosi alle spalle le polemiche che si presentavano ad ogni contest importante: appoggio equo a tutti i partecipanti e coinvolgimento totale della gente presente.
L’unica pecca riscontrata potrebbe essere la durata dei round e le modalità scelte, come per esempio in finale, dove sono stati inseriti solamente tre round di cui uno a cappella con oggetti e due da un minuto libero ciascuno.
Red Bull dovrà continuare a lavorare sodo per evitare che i loro eventi vengano eclissati dalla scalata sempre più poderosa di Urbanroosters e questa internazionale deve esserne la dimostrazione. Un buonissimo evento non deve far sì che l’organizzazione si adagi sugli allori, anzi, il contrario!